Quando vengono a mancare persone come Raffaella Carrà, hai una sensazione che è un misto tra dispiacere e stupore.

Dispiacere, perché Raffaella è entrata nelle case di tutti noi, con la sua sconfinata simpatia ed estrema professionalità, e stupore perché, persone dello spessore di Raffaella Carrà, pensi che non possano morire mai. Raffaella Carrà è come se fosse un “supereroe” ed i supereroi agli occhi dei bambini non muoiono mai, sono invincibili. E per certi versi poi Raffaella non morirà mai, continuerà a rivivere nelle sue canzoni, nelle sue gesta e nei suoi slogan.

Chi di noi infatti non ha mai cantato “Come è bello far l’amore da Trieste in giù”, arretrando il capo e mimando il gesto del caschetto, quel caschetto biondo anch’esso intramontabile.

Chi ha Capodanno non ha mai fatto il trenino con “Maracaibo”? Raffaella Carrà ha accompagnato i momenti più spensierati della nostra vita, ma ci ha anche fatto commuovere il sabato sera con “Carramba! Che sorpresa” nel 1995?  Per elencare le esperienze ed il bagaglio artistico di Raffaella Carrà, non basterebbero 1000 pagine di articolo.

Con lei finisce definitivamente un era. Molto di più una cantante, ballerina e conduttrice televisiva.  Ci lascia un’artista, anzi per meglio dire ci lascia l’Artista, con la “A” maiuscola. Una professionista dal cuore d’oro che ha allietato le serate di noi italiani per tre generazioni.

Ciao Raffaella!

 

 

Raffaella Maria Roberta Pelloni

Bologna, 18 giugno 1943 – Roma, 5 luglio 2021